Casa Nemorense

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giovedì, novembre 15, 2007

L'Edipo di Sofocle con l'Analisi della Domanda

Tutti conosciamo la celeberrima tragedia di Sofocle. Non tutti hanno però sentito parlare dell’opera che narra le vicende di suo cugino Ergaliofistelione da Rodi. Questo fu un pioniere del modello carliano che cercò di risolvere l’enigma della sfinge. Purtroppo non riuscì a costruire una proposta di intervento psicologico perché la sfinge era troppo coinvolta nel suo agito emozionale di distruggere la città di Tebe. Edipo fu solo più fortunato e risolse la faccenda.
(Entra Ergaliofistelione. La sfinge è accucciata e pronta per fargli l’enigma.)

Sfinge: Ora tocca a te, viandante. Sai tu quale sia quella creatura mostruosa che cammina con quattro gambe all'alba, e poi con due alla metà della sua giornata e infine con tre, verso sera? La rupe è qui a destra, addio.
Ergaliofistelione da Rodi: Buongiorno signora Sfinge. Innanzitutto vorrei presentarmi per seguire le regole di una civile presentazione. Io sono Ergaliofistelione da Rodi, piacere di conoscerla, con chi ho il piacere di parlare?
Sfinge: Tu sai chi sono, altrimenti non saresti venuto a rispondere al mio enigma. Dimmi dunque, sai tu quale sia quella creatura mostruosa che cammina con quattro gambe all'alba, e poi con due alla metà della sua giornata e infine con tre, verso sera?
E: Certo che so chi è lei, ma converrà che ci troviamo all’interno di un setting duale nel quale, prima di iniziare il nostro lavoro psicologico dovremmo muoverci all’interno delle più elementari regole del gioco che caratterizzano le buone maniere.
S: Tu sei qui solo per rispondere al mio quesito! Rispondi viandante, io faccio le domande , non tu!
E: Lei sta agendo la neoemozione del pretendere: in nome della sua bella presenza, con tanto di alucce e corpo mitologico crede di poter mettere a massa quelle essenziali componenti sulle quali si basa una relazione civile. Dà per scontata la sua identità in nome della sua fama ed esercita il suo potere in base al suo essere una creatura portentosa in cima ad un dirupo. Deve sapere, che comportandosi così, fa andare me e i poveri tebani nelle peste!
S: Ascolta omuncolo! Tu sei qui per rispondere alle mie domande!
E: E io sto analizzando le fantasie sottese a questo suo modo di porre la domanda! Ad esempio, il suo modo di stare nella relazione è espresso anche dal comportamento non verbale. Lei sta comoda comoda e poggia il corpo in cima a quella bella colonna, mentre io non ho nemmeno una sedia! Non le sembra ironico di come la sua postura, da seduta, esprima una forma di passività nello stare nelle relazioni con gli altri.
S: Basta! Devi solo rispondere alla mia domanda!
E: Vede come continua ad arroccarsi su questo suo modo stare in una relazione, esaurendola perché intende ridurla a una semplice relazione basata sulla domanda e la risposta, senza fermarsi a pensare sulle modalità implicite su questo modo di porsi con l’altro? Insomma, lei si trova in cima a questa montagna e la gente non viene tanto spesso, visto che la continua a minacciare di buttarla giù dal dirupo (altra modalità relazionale sulla quale varrebbe la pena di creare un pensiero). Con tutto il tempo che ha a disposizione perché non si mette a meditare su questo suo agito emozionale?
S: Io sono stata creata per fare le domande, voi per rispondere o perire nel tentativo!
E: Ecco, non vede come continua a fare riferimento a questa sua presunta concezione dei ruoli? Lei fa solo domande e noi dobbiamo rispondere in base al ruolo degli dei? Questa è una gestione del potere incompetente basato solo sulla continuazione di esso, senza possibilità di negoziazione di significati. Proprio com’è successo l’altra sera, stavo a cena con Leonida e Serse e a un certo punto i due si sono messi a discutere sull’origine della parola fancylos, dato che il dizionario etimologico ancora non l’hanno inventato perché non è stato inventato manco il dizionario. A un certo punto loro non si sono trovati d’accordo, Serse ha cominciato a gridare LEI NON SA CHI SONO IO! QUESTA E’ BLASFEMIA! e Leonida s’è messo a gridare QUESTA E’ SPARTA! e s’è messo a far finta di suonare una chitarra elettrica a fare un pezzo metal (che non ho idea di cosa siano). Vede? Questo è un classico esempio di relazione gestita in nome di agiti emozionali che non permettono la creazione di un pensiero sulla relazione.
S: Basta! Vattene via, prima che ti uccida. Non ho nemmeno voglia di prenderti e buttarti di sotto! Vattene via e torna a Tebe, così staranno ancora peggio di quanto stanno ora, se vai da loro!
E: Me ne vado me ne vado….perle ai porci…

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10 Comments:

  • torno sul mio blog dopo prolungata assenza...
    mi limito a far notare come questo simpatico post dell'altretanto simpatico pascucci esprima la fantasia di un intervento psicologico in assenza di committenza. infatti laddove lo psicologo alle prese col cliente domandante si trova nella condizione di costruire la committenza, istituendo un processo orientato alla creazione di una domanda competente, l'intervento in assenza di committenza non può che fallire nel mito collusivo dell'onnipotenza della tecnica.
    la frase conclusiva "perle ai porci" riassume questo in maniera egreggia: lo stesso renzo ci fa notare più volte come offrire perle ai porci non sempre (anzi quasi mai) è una soluzione funzionale, del resto "forse i porci avrebbero preferito della frutta".

    By Anonymous Anonimo, at 12:54 PM, novembre 15, 2007  

  • evidentemente non conosci la psicologia della salute......e altri tipi di intervetno psicologico clini,dove la domanda s puo costruire

    By Anonymous Anonimo, at 6:59 PM, novembre 15, 2007  

  • Per deus.
    Non so se il tuo intervento è rivolto a me o ad antonello.
    Il post mopstra chiaramente una figura esasperata di uno psicologo che cerca di applicare l'ADD.
    Tale forma esasperata e volutamente distorta di psicologo serve a mettere in guardia, creando un modello da non seguire, dato che secondo me, in alcuni studenti di questo nostro corso, potrebbe esserci una tendenza nell'agire un intervento che si avvicini a questo modello che, per ovvi ragioni, vedo deleterio.

    Riguardo al tuo intervento riguardo alla psicologia della Salute, aspetto di averla studiata per essere in grado di controbattere. Questo vuol dire chi bisogerà aspettare parecchio, semmai ci farò un post sopra più in là...

    By Blogger Edric Ant, at 7:46 PM, novembre 15, 2007  

  • deus rileggiti meglio il post poi mi dici se lo "psicologo" stava cenrcando di costruire una domanda o se stava imponendo un modello in modo acontestuale e valoriale...torna a scuola che è meglio

    By Anonymous Anonimo, at 8:57 PM, novembre 15, 2007  

  • Beh mi sembri un pò permaloso se rispondi così..cmq
    L'ho riletto, e confermo che non conosci la psicologia della salute. Vedi, costruire la committenza non significa proprio niente, perchè non c'è un COME, nè una prassi clinica. E' soltanto teoria fine a se stessa, così come l'intero modello carliano di intervento.
    Secondo Carli visto che la domanda è sempre fondata su una fantasia relazionale allora è sufficiente analizzarla è restituirla e sei quasi arrivato. Niente di più falso, nella realtà questa fase (se si fa ma spesso non serve) può rappresentare il preambolo dell'intervento.
    La psicologia della salute (che dovresti quantomeno leggere, non dico studiare) offre modelli d'intervento orientati su una mole di conoscenze che integrano il corpo e la mente, la domanda e la soluzione del problema. Offre casi concreti, modelli solidi di salute fisica e psichica, chiarisce il valore della psicosomatica, dei fattori di rischio, dello stile di vita ecc. Offre gli strumenti per tracciare un quadro complessivo dello stato della salute di un individuo.
    Ho avuto modo di trovare riscontri empirici di questo durante il tirocinio. Forse voi matricole ( o siete già al 2 anno?) dovreste cominciare a pensare che la psicolgia che vi insegnano dentro l'università è fatto al'99% di teorie autoreferenziali, distanti anni luce dalle realtà lavorative.
    Tornate a scuola...

    By Anonymous Anonimo, at 3:35 AM, novembre 16, 2007  

  • antonello sul post ha ragione pascucci col suo intervento ironico e utile....ma il tuo commento generalizza troppo a mio avviso...io a scuola continuo ad andare.ti ringrazio per la provocazione :)

    By Anonymous Anonimo, at 10:47 AM, novembre 16, 2007  

  • comunque l'anonimo di prima non sono io...ma concordo con quello che dice grossomodo

    By Anonymous Anonimo, at 10:48 AM, novembre 16, 2007  

  • mi sa che c'è un pò di confusione...
    e così la psicologia della salute sarebbe un modello di intervento eh??
    un'idea quantomeno originale...
    cmq, anonimo e deus, c è differenza tra fare prevenzione e intervenire dove credete che ci sia qlcs che non va, e questa distinzione non è da sottovalutare, perchè il rischio è sempre quello di credersi onnipotenti portatori della TECNICA e quindi nel giusto a priori: persino un tipo pragmatico come Watzlawick si rivolterebbe nella tomba.

    By Anonymous Anonimo, at 12:49 PM, novembre 16, 2007  

  • a proposito, io non ce l'ho con nessuno, ne tantomeno sono permaloso.
    soltanto non ho molta stima per chi si nasconde dietro l'anonimato...

    By Anonymous Anonimo, at 12:50 PM, novembre 16, 2007  

  • per avvicinarmi anch io al pragmatismo ho inserito il termine "modello" nel "trova nella pagina"....nessuno ha detto che la psicologia della salute sia un modello....

    By Anonymous Anonimo, at 12:08 AM, novembre 17, 2007  

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