Casa Nemorense

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giovedì, febbraio 07, 2008

Esperienza di tirocinio.

Sentendo in giro, vengo spesso a conoscenza delle esperienze di tirocinio di altri, alcune buone, altre cattive. Oggi ne ho sentita una decisamente cattiva. In un tirocinio che sulla carta risultava parecchio interessante, una ragazza si è ritrovata a non fare niente durante le ore di servizio, perde molte ore appresso a questa struttura, ma non fa praticamente niente, a parte qualche fotocopia e si ritrova pure a che fare con una tutor scocciatrice e che pretende che lei si presenti più volte durante la settimana e resti nel servizio più ore. Spesso, ripeto, senza fare niente. Allegria!
E siccome in questo periodo sto cercando tirocinio, la cosa non è incoraggiante.
Sono certo che esistono anche dei buoni tirocini e spero ardentemente di trovarne uno.
Nel frattempo, mi ritrovo di fronte a un documento da firmare col quale, in caso dovessi entrare in un certo ente, sarebbero sollevati da qualsiasi responsabilità in caso io subisca qualche incidente.
Magari è una formalità e di certo non mi scoraggerò a cercare di entrarci, ma la cosa ti fa pensare.
Beppe Grillo e tanti altri portano avanti le loro lotte contro la precarietà.
Non riesco a fare a meno di evitare di creare un’analogia – forse un po’ forzata – fra il precariato dei lavoratori e noi poveri studenti che abbiamo di fronte il tirocinio.
A me sembrano uguali le due cose.
In entrambi casi siamo dei lavoratori che non percepiscono uno stipendio fisso, spesso fanno lavori poco costruttivi e motivanti. I lavoratori precari lavorano con la speranza di fare carriera.
I tirocinanti, ufficialmente sperando di andare in contro a un’esperienza formativa. E spesso nessuno dei due la trova.
Certo, perché grazie alla bontà di chi organizza le facoltà e gli enti per il tirocinio, hanno deciso di anticipare questa stupenda esperienza lavorativa: hanno inventato questa grandissima furbata del tirocinio pre-lauream, che ti permette di lavorare a gratis anche prima della laurea. Che culo!
Perché grazie a questo grande tirocinio pre-lauream, ci troviamo di fronte a una gran quantità di tirocinii che ancora funzionano seguendo la logica del vecchio ordinamento e che spesso accettano solo gli studenti del vecchio ordinamento, tutt’al più della specialistica! E noi rimaniamo fregati, perché restano quei baby tirocinii per sfigati della triennale o a volte veniamo accolti con magnanimità negli enti creati per la specialistica o il vecchio ordinamento. Ma in quel caso non ti fanno lavorare, tu sei della triennale, troppo stupido e piccolo per poterci capire qualcosa e finisce che fissi il muro e perdi tempo (così mi è stato raccontato).
In questa situazione c’è un concorso di colpa fra tanti fattori. Da una parte c’è l’incapacità dei corsi di laurea nel formarci, si rendono conto che secondo quest’insulsa struttura della laurea 3+2, non abbiamo una formazione completa. A questo punto, secondo l’infallibile logica burocratica dello scarica-barile, ci scaricano agli enti per il tirocinio, intimando loro di rimediare le lacune che hanno lasciato in noi. Ma a quel punto gli enti si ribellano. No, dicono loro, noi siamo enti che accettano studenti competenti, non vogliamo questi scrausoni della triennale, noi accettiamo solo studenti della specialistica o del vecchio ordinamento. Vecchio ordinamento! Questo significa che danno la precedenza a uno studente che si è iscritto sei anni fa rispetto a uno studente che sta con gli esami in regola!
E poi, ecco il terzo fattore che ha creato questa infelice situazione: la perenne e micidiale tendenza delle istituzioni lavorative italiane allo sfruttare il lavoratore!
Perché un tirocinante, anche se troppo impreparato, è sempre un paio di braccia che lavorano gratis, pazienza se non potrà ricevere in quell’ente una formazione, lavora gratis!
E quindi, mentre questi enti e anche i professori di quest’università continuano a magnificare la bellezza del tirocinio pre-lauream, blandendo le occasioni formative che offrono, in realtà, c’è una buona probabilità che l’unico scopo di alcuni (spero non tutti enti) non sia quello di formare i tirocinanti, ma di schiavizzarli.
Quindi, non c’è nessuna differenza fra un tirocinante pre-lauream e un lavoratore precario, l’unica differenza è che il tirocinante dev’essere felice di esserlo, anche se non fa altro che perdere ore di vita a fissare un muro bianco e a fotocopiare qualcosa.

Onestamente, spero vivamente di sbagliarmi. Chiunque ha avuto un’esperienza di tirocinio - valgono sia quelle buone che quelle cattive - la spedisca via mail ai membri del blog oppure la pubblichi fra i commenti. Non c’è bisogno di fare nome e cognome, né di nominare luoghi o enti, fate come volete. In caso qualcuno mi spedisca via mail la sua esperienza, se la troverò interessante proporrò al/alla mittente di pubblicarla sul blog e, in caso di omettere nome, cognome e/o coordinate spazio-temporali.

9 Comments:

  • Tancredi ti sei reso conto del fatto che questo tuo post è ricco di emozionalità non pensata?!?! poporrei un pensiero su questo post e sulle emozioni da esso veicolate... questo forse ti potrà far riflettere sulle fantasie con le quali stai iniziando questa nuova esperienza.....vedi anche io prima di iniziare il tirocinio la pensavo allo stesso modo e molte delle cose che hai detto sono vere: anche a me per es alcuni enti hanno chiuso la porta in faccia perché sono triennalista senza competenza(secondo loro, che intendono per competenza il bagaglio teorico dei 5 anni!)... e anche io pensavo che allora il tirocinio non serviva ad un cazzo...anche io me la prendevo col sistema e con la riforma...ma il punto è un altro e l'utilità del tirocinio, sopratt per noi del clinico, non sta in questo... il punto è saper analizzare con le categorie della psicologia clinica la tua esperienza, al di là del fatto che hai fatto solo fotocopie piuttosto che fissare il muro, piuttosto che partecipare alle attività della struttura... quindi cerca sì di trovare un ente in cui nessuno ti sfrutti e in cui poter imparare qualcosa di "pratico", ma cerca al contempo di porti in un'ottica di costruzione di committenza del tuo tirocinio... che significa penso tu lo sappia bene....
    Per quanto riguarda il mio di tirocinio, io l'ho svolto in un Ser.T. e mi sono trovata abbastanza bene...anche io alcuni giorni non facevo niente e in altri invece la giornata era piena di impegni...per lo più affiancavo lo psicologo durante i colloqui e, una volta finiti, ci confrontavamo su ql che era successo.... mi sembrava cmq di non aver concluso un cacchio una volta terminato, se non per il fatto che adesso ne so di più in materia di tossicodipendenza... direi che la tesi invece mi ha aiutato molto a dotare di senso la mia esperienza e a "riflettere su" le modalità che ho utilizzato per rappresentarmi l'evento-tirocinio... ora basta...ho scritto troppo...se ne vuoi sapere di più dovresti leggerti la mia tesi...baci a tutti!!!

    By Anonymous Anonimo, at 6:17 PM, febbraio 07, 2008  

  • Psiche.
    Lo so che questo post è pieno di emozionalità non pensata e devi anche sapere che con questa emozionalità "non pensata" sul tirocinio sono riuscito a passare l'esame di AET.
    Sappi anche che mi sto impegnando per non entrare in un tirocinio come quelli che ho descritto, perchè mi rendo conto che accusare il sistema è un modo per scaricare è un modo per rifiutare il mio essere coinvolto nella mia stessa formazione.
    Siccome però mi sto impegnando per la mia formazione e sto cercando di unire la qualità di quest'ultima con una certa efficienza nello studio, vorrei ritornare a sottolineare che, comunque, ci troviamo all'interno di un sistema che non funziona.
    Le categorie cliniche le sto già utilizzando e ti dirò che all'interno del tirocinio pre-lauream, partendo dalla situazione che ho delineato non ci sono le basi per poter costruire il senso del tirocinio all'interno di un tirocinio che ha l'unico scopo di sfruttarti.

    Cosa costruisci insieme a un tirocinio che vuole un povero cristo da sfruttare se tu non sei altro che, per l'appunto un povero cristo da sfruttare?
    Nel definirmi povero-cristo-da-sfruttare io mi rendo conto che sto agendo una mia emozione di scoraggiamento pesante, ma vorrei precisare che la sto calando in un preciso contesto, ovvero quello della relazione fra uno studente della triennale (io) e un ente bloccato all'interno di una logica che vede tutti gli studenti della triennale come irrimediabilmente imcompetenti e quindi, che non meritano altro che lo sfruttamento, inserendoli all'interno di quella catena di sfruttamente perpetrati a tutti i livelli del mondo dell'occupazione.

    By Blogger Edric Ant, at 6:44 PM, febbraio 07, 2008  

  • "non ci sono le basi per poter costruire il senso del tirocinio all'interno di un tirocinio che ha l'unico scopo di sfruttarti"... il senso lo costruisci a partire da questo sfruttamento..e lo costruisci nel pensare la relazione che nasce e si basa su qst sfruttamento...il tirocinio è un modo "pratico" per pensare i contesti e la modalità con la quale ti ci metti in relazione...anche partendo dal fatto che gli enti ti vogliono sfruttare...qst è un dato di fatto dal quale devi partire per operare il passaggio dai fatti ai vissuti e dai vissuti al pensiero emozionato...

    By Anonymous Anonimo, at 6:57 PM, febbraio 07, 2008  

  • Malarazza - (antico lamento siciliano)

    Tu ti lamenti, ma chi ti lamenti
    Piglia lu vastuni e tira fora li denti
    Tu ti lamenti, ma chi ti lamenti
    Piglia lu vastuni e tira fora li denti

    ...

    Un servu tempu fa ni chista piazza,
    Accussì priava a Cristu: ci dicia:
    Cristu, Cristu, lu me patruni mi strapazza;
    mi tratta comu un cane pi la via,
    tuttu si piglia cu la so manazza,
    mancu la vita mia, dici, ch'è mia.

    Si mi lamentu, peggio m'amminazza,
    m'incatina e marturia:
    Cristu, Cristu, l'affidu a tia sta malarrazza
    distruggila, distruggila pi mia

    E Cristo dalla croce risponde:

    Tu ti lamenti, ma chi ti lamenti
    Piglia lu vastuni e tira fora li denti
    Tu ti lamenti, ma chi ti lamenti
    Piglia lu vastuni e tira fora li denti

    ...

    Chi è, che hai forsi spizzati li vrazza,
    oppuri s'inchiuvatu coma a mmia,
    cu voli la giustizia, si la faccia.
    Nissunu fa giustizia pi tia

    Chi inchiuvatu in cruci un saria
    S'avessi fattu quel chi dicu a tia

    Tu ti lamenti, ma chi ti lamenti
    piglia lu vastuni e tira fora li denti.
    Tu ti lamenti, ma chi ti lamenti
    piglia lu vastuni e tira fora li denti

    ...

    M'inchiuvaru l'ebrei 'ndi sta cruciazza,
    e cielu e mari disfari putia;
    si tu si omu e un si testa pazza
    piglia a prufittu sta sintinza mia.

    Tu ti lamenti, ma chi ti lamenti
    Piglia lu vastuni e tira fora li denti
    Tu ti lamenti, ma chi ti lamenti
    Piglia lu vastuni e tira fora li denti

    By Anonymous Anonimo, at 6:59 PM, febbraio 07, 2008  

  • Psiche.
    Il termine "costruire" presume che ci siano due persone che costruiscono qualcosa. Se mi ritrovo di fronte a un ente di cattiva qualità che sa solo sfruttarmi con un lavoro alienante, forse in seguito posso crearci un pensiero, ma con l'ente non ci costruisco proprio niente.
    Il tuo termine è comprensibile perchè acquisito da un buono studio. Il problema è che - secondo me - questo termine non è adatto a tutti gli enti e questa cosa sui libri non è stata scritta.
    Comunque, con un buon tirocinio la costruzione è possibile.

    By Blogger Edric Ant, at 9:36 PM, febbraio 07, 2008  

  • A parte che mi devi spiegare dov'è la componente relazionale nella parola costruire...si compone mettendo "insieme" più cose...io parlavo di costruire un senso, di dotare di senso un'esperienza bella o brutta che sia.. non è fondamentale che sia positiva(io te lo auguro intendiamoci) ma che tu sappia cogliere il senso emozionale e pensarla...

    By Anonymous Anonimo, at 11:11 PM, febbraio 07, 2008  

  • A parte il fatto ke se per noi psicologi clinici il senso sta sempre nel sondare le nostre fantasie su e crearsi una committenza ovunque siamo, tantovale cercarsi una committenza sotto casa, magari dal panettiere.
    A parte questo, dicevo, penso ke nessuno ci impedisca di mandare a quel paese un ente che, dopo le prime 10 ore di tirocinio, si sia dimostrato una potenziale fonte di inutilità per altre 490 ore della nostra vita....

    Se invece il tirocinio lo vediamo come una pallosa parte del palloso iter detto laurea o schifoso maledetto pezzo di carta, non sarà certo la capacità dell'ente di formarci la discriminate: ci romperemo le palle in ogni caso.

    By Anonymous Anonimo, at 2:03 AM, febbraio 10, 2008  

  • Ciao io ho fatto psicologia come te ma a Cesena.
    Ho preso solo la laurea triennale poi non mi iscrissi neanche alla specialistica perchè ero saturo di psicologia e mi sono messo a fare altre cose. Ti scrissi comunque in un altro post che non mi sono mai pentito di essermi iscritto, perciò seppure non abbia una enorme considerazione della psicologia in senso lato non vorrei scoraggiarti negli studi, che a loro modo mi sono comunque serviti.
    Ricordo che anche io ebbi dei problemi con il tirocinio soprattutto perchè quando gli altri miei compagni di corso lo sceglievano od iniziavano, io ero in Erasmus.
    In realtà ricordo che per alcuni il tirocinio rappresentava una specie di compito sperimentale che dava il professore, mentre altri come me scelsero una delle sedi esterne pubblicata sul sito della facoltà.
    Interessato nelle cose più particolari come gli studi di etologia, contattai un centro di flora e fauna esotica convenzionato con l'università per fare un osservazione sull'aggressività negli animali, ma prima mi dissero che potevo osservare "i procioni"... poi mi fecero capire che la mia presenza non era molto ben accetta. In seguito contattai un ospedale ma mi dissero che delle 150 ore che dovevo fare ne potevo fare 3 a settimana (fai un pò te i conti di quanto ci avrei messo), dopo altri tentativi vani, riuscii infine ad entrare in una onlus che era un centro residenziale per pazienti con diversi disturbi cognitivi e mi trovai parecchio bene.
    P.S. non come paziente ;)

    By Blogger Arthur, at 10:42 PM, febbraio 14, 2008  

  • Grazie del contributo, Arthur, qualche buona notizia ci vuole ogni tanto e non credo che io sia l'unico ad averne bisogno...speriamo vada bene anche a me :-D

    By Blogger Edric Ant, at 10:50 PM, febbraio 14, 2008  

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