Casa Nemorense

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domenica, gennaio 27, 2008

Paradigma indiziario: parte quarta.

Il bordello di Frances Donuts usava come copertura una scuola di ballo. Appena entrato, vide una fila di ballerine che faceva esercizi di allungamento per il balletto russo. Uno sguardo inesperto poteva scambiarle per ballerine vere. Ma quelle non avevano l’aspetto da ballerine anoressiche del bolshoi, né la loro grazia e l’insegnante, sedicente nativa di Leningrado, era poco più russa delle cascate del Niagara.
Vorrei il corpo da ballo disse a quella, usando la parola d’ordine di Lion.
Bene mi segua fece quella, continuando a fingere un accento russo che non avrebbe convinto neanche un ritardato mentale.
Il bordello di Frances Donuts si trovava al piano di sopra, una mezza dozzina di dischi con basi di balletti famosi girava per coprire le grida dei clienti e delle addette ai lavori, grida che non si sentono spesso al Royal Ballett. Camminando per quei corridoi pieni di lussuria, Carligan si riempì le narici di almeno una decina di profumi di donna diversi.
I corridoi erano pieni di risate, la maggior parte delle quali proveniva dalla sala centrale. La risata più sguaiata e da oca del bordello era quella di Frances Donuts. Lei era sulle ginocchia di un cliente, era la matrona che gestiva il bordello, ma ogni tanto si degnava di svolgere le funzioni di accoglienza verso qualche cliente che pagava bene e al quale piacevano le tardone.
Era lì, a fare la scema col cliente e a raccontare barzellette. Diceva anche tante altre cose, ma aveva una parlata così veloce e incomprensibile che le poche cose che la gente capiva detta da lei erano le barzellette, non per intero e le sue frasi più tipiche, che ripeteva in continuazione: star meglio insieme e ridere è una cosa seria.
Era una donna che aveva ormai abbondantemente superato i cinquanta, ma che faceva di tutto per nasconderlo, indubbiamente da giovane era stata un gran bel pezzo di donna, ma ormai era buona solo per il brodo di vecchia gallina. Non solo era vecchia, ma era anche una donna insopportabile e, cosa veramente grave per una donna, credeva di essere simpatica anche se aveva il senso dell’umorismo di una stufa a carbone. Tutti gli avventori sopra i cinquanta si erano fatti un giro con lei, lei pensava di piacere tanto perché raccontava bene le barzellette, ma in realtà volevano farsela e basta.
Anche MacCarligan cinque anni prima se l’era fatto un giro con lei, ma per fortuna, dopo averlo fatto e prima che lei iniziasse a raccontare una delle sue stupide e incomprensibili barzellette, le aveva detto le cinque parole che ogni uomo dovrebbe dire a una donna del genere dopo l’amplesso: preparami un bourbon e sparisci!
Aspettò che Frances sbrigasse i doveri di casa e le chiese di parlarle.
Luis Lion, questa volta era stato di parola, era venuto al bordello, aveva fatto quello che si faceva in un bordello ed era stato trattenuto per un’ora, dopodichè si era sbronzato ed era rimasto a dormire lì fino al mattino dopo, quando il misfatto era ormai stato già compiuto in casa Lombard.
Fu un’impresa seguire il discorso biascicato dalle frasi frenetiche e incomprensibili di quella vecchia battona, ma alla fine era riuscito ad avere le informazioni che gli servivano.
A fine conversazione, era arrivato il momento che più temeva. Frances cominciò: allora ci stanno un inglese, un tedesco e un italiano al ristorante…
Finisci di raccontare quella barzelletta e giuro che ti denuncio alla buoncostume!
La zittì appena in tempo MacCarligan.
Non aveva intenzione di sorbirsi una di quelle terribili barzellette, non dopo essere venuto fin là per ottenere un buco nell’acqua. Lion era pulito, se si escludeva il gioco d’azzardo, l’aver frequentato un bordello e aver bevuto alcolici illegali e a MacCarligan queste cose non interessavano.
Qualcuno gli bussò sulla spalla.
Fat.
Aveva indosso il solito cappotto di cammello ed aveva un sorriso da ottanta denti in bocca. Forse era lì per incastrare qualche pezzo grosso, forse si era concesso un meritato riposo, fatto sta che era lì. E aveva materiale interessante per lui.
Continua….

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