Tesi di Laurea: La Teoria del Buzzurro
Le nostre ricerche ci hanno portato a studiare vari tipi psicologici.
Tra i tanti spicca la figura del buzzurro.
Il buzzurro è per definizione quel coglione che non capisce un cazzo, si tromba le mejo femmine della specie Homo Sapiens Sapiens (anche se lui non è molto sapiens) e peta abbondantemente, vantandosene.
Se per quest'ultimo punto tutti possiamo considerarci buzzurri, i primi 2 punti traccian un solco profondo tra il buzzurro e l'italiano medio.
Il buzzurro non parla, del resto non saprebbe cosa dire, il suo vocabolario si limita a termini essenziali come: te sdrumo, spojete, te faccio 'n culo cme 'n secchio, mo me te 'nculo, a stronza, a stronzo, Mettete a pecora e bestemmie varie.
I luoghi di aggregazione del buzzurro vanno dalla strada ai locali zozzi. Il buzzurro di solito non fa niente nella vita, è già abbastanza faticoso e impegnativo restare un buzzurro e competere con gli altri buzzurri per le femmine del branco.
Nei gruppi buzzurrici la concorrenza è agguerrita: ogni buzzurro deve riuscire ad accoppiarsi violentemente con più femmine possibili per ottenere la leadership del gruppo.
Come il buzzuro riesca a conquistare gli esemplari del sesso opposto è un mistero... i dati sperimentali ci mostrano però che ci riesce. Tale evidenza ci atterisce, ci stupisce e ci fa anche incazzare.
Un individuo medio pagherebbe in anni di vita la possibilità di essere buzzurro per un giorno, ma non è possibile inventarsi buzzurri, ci si nasce così.
Quindi, lode al buzzurro! Così cretino eppure così invidiato....
PS:
La teoria è di matrice autopoietica. Le fonti coorelate pure.