Casa Nemorense

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mercoledì, marzo 12, 2008

La Coop siamo noi


Ieri, dopo una lezione-seminario di Serra degna di suicidio di cui forse parlerò in un altro post, ho proposto a Federico Leone detto "Er colonna" detto "Er" un'idea che ho da un pò di tempo e che mi sembra un valido antidoto alla carenza di ambiti lavorativi per lo psicologo.

Sviluppare una committenza dovrebbe essere parte del nostro bagaglio di competenze, ma prima di ciò è necessario instaurare un rapporto comunicativo con potenziali clienti.
Ancora prima è necessario crearsi un'identità riconosciuta in modo tale da potersi mettere nella suddetta relazione in una certa posizione piuttosto che in un'altra sin dalle certe battute.

Ecco cosa propongo: una volta laureati ed entrati nell'albo (anche il B) ci si organizza in 4/5 persone al fine di creare una cooperativa di professionisti.
Contestualmente si sviluppano 2/3 proposte di intervento volte ad altrettanti ambiti specifici (che possono essere x ex: scuola, contesti produttivi, particolari contesti sociali geograficamente circoscritti). Tali proposte saranno riassunte in brevi lettere di presentazione che, inviate a potenziali clienti (dirigenti scolastici, dirigenti/imprenditori, amministratori locali) al fine di stabilire un appuntamento in cui discutere delle problematiche in essere e valutare la possibilità di spazi di intervento.
Ne casi in cui si riesca ad ottenere un'abbozzo di domanda ed un budget a copertura dell'intervento, si procede a strutturare una strategia di intervento specifica per l'ambito di interesse che vada a soddisfare determinati target in tempi prestabiliti col committente.

Il caro "er" mi ha fatto notare che non c'è poi tutta sta domanda, che di psicologi è piena l'Italia e che questi non lavorano e, quando lavorano, non si sa bene neanche dove e come lo facciano.
Inoltre secondo lui gran parte della domanda (95%) è ancora rivolta ad interventi sulla salute e il disagio, quindi psicoterapia.

Siete d'accordo con il Leone?

Che ne pensate invece di rivalutare lo psicologo come "problem solver" più ad ampio raggio in quanto tecnico delle relazioni umane (che sono proprie di TUTTI i contesti)?

Sentiamo un pò questi psicologi in fieri che ne pensano della loro identità....