Casa Nemorense

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sabato, marzo 01, 2008

Paradigma indiziario: epilogo.

MacCarligan aveva riunito tutti gli indiziati in casa Lombard, nella sala degli ospiti.
Frances Donuts era inutile nelle indagini, oltre che nella vita e aveva preferito lasciarla a raccontare barzellette nella sua casa di piacere, non valeva la pena rivolgerle la parola di nuovo.
Le indagini di Fat erano state essenziali.
Aveva scoperto che un mese prima Lombard aveva pagato una polizza assicurativa alla Maroon e figli company, pagando un ingente somma per ricoprire le perdite in caso di furto di oggetti di valore. Nel contratto era esplicitato che gli oggetti di valore erano custoditi nella cassaforte della villa, una cassaforte che conteneva due preziosissime uova fabergè appartenute a una nobildonna russa di cui non ricordava il nome, una daga castigliana con l’elsa decorata in diamanti appartenuta a Carlo V, uno scrigno di smeraldi aztechi e un medaglione in oro e argento dalle Fiandre. E il libro, per l’appunto. Purtroppo, quando l’ispettore dell’agenzia aveva ispezionato la cassaforte, non aveva potuto controllare il libro, aveva verificato che i gioielli fossero autentici, ma non aveva fatto la stessa cosa col libro. Era stato accolto dalla governante, la quale gli aveva raccomandato di maneggiare il meno possibile il tomo, dato che era antico e molto usurato e il signor Lombard lo tirava fuori dal suo involucro una volta ogni quattro mesi, in modo da farvi prendere aria. L’ispettore aveva quindi scritto che il suo controllo si era limitato a constatare la presenza del libro, chiuso con cura all’interno di un contenitore di plastica trasparente che lo proteggeva dalla polvere.
MacCarligan aveva chiesto a suo tempo di cosa parlasse quel libro tanto speciale, ma Lombard aveva un modo tutto suo di presentare un argomento, una maniera così diabolicamente raffinata nel girare attorno a una domanda e nell’usare a sproposito termini dotti e accademici, che dopo tre minuti che parlava ininterrottamente, ancora non era riuscito nemmeno a far capire di cosa parlava il libro e l’ispettore, insieme a tutti i poliziotti del commissariato, avevano rinunciato a capirlo.
Si trovava davanti alla tavola da pranzo, lui da una parte e tutti gli indiziati della casa dall’altra: John Peter Lombard, Nadia Battist e Luis Lion.
Signori esordì Cardigan ho scoperto che fine ha fatto il libro!
Lombard era davvero stupito, iniziò a ringraziarlo. Oh, non sa quanto mi fa felice! Ho acquistato quel tomo in un antiquario a Parigi. Loro lo davano via per qualche centinaio di franchi, ma non sapevano di venderlo per una miseria! Se solo avessero potuto apprezzare le raffinatissime citazioni di Demostene da Cirene al suo interno avrebbero capito che errore stavano facendo, lei non può capire quanto…
La faccia finita! Sappiamo quanto è prezioso per lei quel libro!
MacCarligan aveva ancora i postumi della vodka della sera prima e sentiva la danza dei cosacchi rimbombare nelle sue tempie. Il suo amico contrabbandiere Gianni Montesarchio ci sapeva fare quando si trattava di fornire alcolici come si deve, ma erano così buoni che aveva alzato troppo il gomito. Sentire parlare Lombard non avrebbe di certo aiutato a levargli quel terribile mal di testa.
Ho scoperto che il ladro ha nascosto la refurtiva all’interno della villa. Il colpo è avvenuto dall’interno, non dall’esterno.
Tutti rimasero spiazzati e iniziarono a mostrarsi nervosi.
Non è possibile! Disse Lombard La mia servitù è stata scelta con cura!
Bhe, forse non con tanta cura, sa che qualcuno in casa fa il doppio lavoro? E che il secondo lavoro non è qualcosa di perfettamente legale?

Lombard rimase di stucco, Lion iniziò a farsela nei pantaloni. MacCarligan si era riferito chiaramente a lui.
Ho già ordinato ai miei poliziotti di perquisire la casa, abbiamo un mandato e troveremo il libro.
I poliziotti entrarono di lì a poco.
Ora vorrei spiegare come sono andate le cose iniziò a parlare Cardigan Non esiste nessun libro dal valore inestimabile!
Lombard stava per reagire indignato, ma lo zittì.
Tutta questa faccenda del libro continuò Carligan è stata inventata per intascare i soldi dell’assicurazione! Lei nella cassaforte aveva dei tesori inestimabili e un libro dall’aspetto molto rovinato, magari così vecchio da sembrare un tomo antico, ma non lo era. Era solo un vecchio libro, col quale avete ingannato l'ispettore perchè tanto, è un povero ispettore, mica il dottor Morelli! Aveva detto che era troppo prezioso e fragile per poter essere analizzato dall’ispettore dell’ufficio assicurativo, questi l’ha preso in parola, perché se quel libro si trovava insieme a tutti quei gioielli, l’ispettore avrà concluso che anch’esso doveva avere un valore inestimabile no?
E ha quindi fatto credere che esistesse veramente un libro antico di grande valore nella sua cassaforte. Lei era complice della sua fedele governante Nadia, avete ordito insieme questo complotto: avreste entrambi sostenuto la tesi del furto, lei era un uomo troppo per bene per potersi sporcare le mani con un simile furto e Nadia, sembra essere troppo stupida per commettere un crimine così ben architettato, ma in realtà finge. Avevate bisogno di una terza persona. Una persona da incolpare. Luis Lion ogni venerdì sera esce furtivamente di casa per andare alla sua bisca. Chi gli avrebbe impedito di fare una visitina alla cassaforte e prendere qualcosa? Gli smeraldi aztechi, le daghe decorate, le uova fabergè e i medaglioni delle Fiandre danno troppo nell’occhio e ci vuole tanto per trovare un ricettatore come si deve che te le piazza in fretta e a un buon prezzo. Meglio rubare un tomo antico no? Avreste incolpato lui e lui non avrebbe avuto un buon alibi, perché nessuno ammetterebbe di averlo visto a una bisca clandestina, perché ammetterebbe implicitamente di esserci stato e di aver fatto qualcosa contro la legge.
Ma Luis vi ha fregati: quel giorno se n’è andato al bordello di Frances Donuts, cosa che tutti sono disposti a testimoniare, non vorrei chiamare qui Frances Donuts con la sua parlata insopportabile, ma vi assicuro che quella mi darebbe la conferma.
Voi avete lasciato la colla e le forbici coi quali ha fabbricato il messaggio anonimo nel quale avvisava di aver rubato la refurtiva e con quelle prove l’avreste incastrato. Ma ho appena detto che lui non può averlo rubato e quindi, la colpa del reato, in caso trovassi le forbici, la carta e la colla, ricadrebbero su di voi.
Foschin arrivò con un tempismo eccezionale, entrando nella sala e sventolando trionfante le forbici e l’occorrente per il collage del messaggio anonimo.
Sono impressionato fece Lombard Ma perchè avrei dovuto fare tutto questo?
Ah certo
rispose MacCarligan Lei è un uomo ricco e un avvocato affermato. Ma non basta, i soldi e il potere non le bastano più. Voleva un riconoscimento intellettuale, non avere solo un sacco di ricchezze. Uno che la vede così ricco e potente si sarebbe chiesto come mai ci è diventato e non l’avrebbe capito perché, a parte quel naso enorme, lei non ha niente di particolare. Voleva essere conosciuto anche come un intellettuale, cosa che non è successa, perché il mio collega Max Fat ha scoperto che le più prestigiose case editrici del paese rifiutano ogni anno (e fanno bene) le sue noiosissime monografie sulla frenologia d’oltreoceano. Ma se il paese avesse scoperto che lei è stato derubato di un’opera a suo dire così importante, il mondo avrebbe pensato che lei non è solo un uomo con un grandissimo naso e una barca di quattrini. Avrebbero saputo che lei aveva un’opera letteraria così importante che la possedeva in una cassaforte insieme ai suoi più preziosi gioielli, gioielli che sono stati snobbati dal ladro, che era interessato solo a quell’inestimabile manoscritto. Un manoscritto che lei continua a ripetere di aver comprato per pochi franchi, dimostrandosi un uomo di grande intuito e cultura, perché ha preso un’opera di enorme valore per pochi spiccioli. E se il mondo avesse saputo che lei era stato così abile nello scoprire una grande opera, sarebbe diventato famoso anche come intellettuale. Lei avrebbe continuato a piangere per la perdita di quella grande opera e le case editrici, non si sarebbero più rifiutate di pubblicare i suoi pallosissimi libri, non avrebbero più chiuso la porta in faccia di fronte a un uomo così famoso, colto e che aveva sofferto tanto. E ora che ho finito spiegarle perché lei colpevole, la dichiaro in arresto, a lei e alla sua complice.
Mettetegli le manette, lo voglio in prigione. A lui e al suo naso!

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