Casa Nemorense

Roma: servizi e attività. Guida ai servizi e alle imprese di Roma, mangiare, dormire divertirsi a roma

martedì, gennaio 22, 2008

La domanda del millennio.

Alcune cose le tollero.
Capisco che una persona voti un partito per il suo programma.
Capisco che voti un partito per gli ideali dello schieramento che segue.
Capisco che voti un partito perché attratta dalla personalità, del suo capo, perché lo trova simpatico, perché è giovane, perché pensa sia brillante , carismatico o perché è una persona che segue la legge e con dei principi.
Però, a questo punto sorge una domanda.
Perché votare Mastella, che non ha un partito con un programma, cambia in continuazione schieramento e non è simpatico, né giovane, né carismatico ed ha problemi con la legge?
Non dico altro o rischio di impazzire.
Perchè, perchè, perchèèèèèèèèè???? (Troppo tardi).

domenica, gennaio 20, 2008

Scienza o scemenza?

E’ stato uno dei primissimi quesiti sottoposti al nostro corso.
La psicologia si può considerare scienza?
La domanda in questione è stata posta dalla Lombardo al primo anno, in un giorno in cui non aveva voglia di fare lezione. Interessante come diversivo, peccato l’abbia chiesto a una massa di studenti sbarbatelli appena immatricolati e che non aveva la minima idea di dove si trovassero.
Ora, dato che in teoria dovremmo capirci qualcosa, sarebbe fattibile riproporre questa vecchia domanda, spesso timidamente accennata nel blog, ma mai affrontata in maniera completa.

La mia opinione è la seguente.
Vito Volterra disse “Solo i matematici possono parlare con Dio e solo i fisici possono parlare coi matematici. Tutti gli altri parlano fra loro”. Non che io abbia un a gran voglia di parlare con Dio, ma questo significa che in quanto psicologo potrei anche darmi alla cabala e all'aria fritta.
Comunque Vito Volterra, è un matematico, il che la dice lunga. Significa che la scientificità è un concetto relativo. Mettiamo al primo posto le scienze strong, fisica e matematica, per l’appunto. E i biologi? Affanculo, qua stiamo parlando di scienziati veri! Ma questo discorso vale per un fisico o un matematico, se chiedessimo la stessa cosa a un biologo, la cosa cambierebbe, magari il biologo include nella lista anche i chimici e i medici, gli psichiatri con qualche riserva. E poi, io penso che ci possiamo stare noi.
Per scienza si intende “un complesso organico di conoscenze ottenuto con un processo sistematico di acquisizione delle stesse allo scopo di giungere ad una descrizione precisa della realtà fattuale delle cose, e in ultima analisi di una verità condivisa.” (Wikipedia)
In questa accezione possiamo dire che la psicologia ci rientra. Il primo problema è che quando si parla di esseri umani c’è una quantità di variabili così elevata e variegata che risulta impossibile stabilire leggi universali. Ma questo problema ce l’ha anche la meteorologia se è per quello.
Il grosso problema è che, se la psicologia è scienza, al suo interno ci stanno decine di scienze diverse, tutte in contrasto fra loro.
Personalmente, vedo la condizione della psicologia come scienza molto simile alla situazione dei comuni italiani del Medioevo. Tanti piccoli staterelli diversi, divisi e spesso in lotta fra loro, uniti da labili alleanze e con brevi tregue. Fuori da questo marasma di lotte intestine vediamo i grandi Stati Nazionali, già uniti, già forti, già potenti, nazioni unite che approfittano della divisione all’interno dell’Italia-psicologia per attaccarla e rivendicare diritti su quelle terre divise.
La Germania potrebbe rappresentare la Medicina, che cerca di rivendicare come suoi quei territori-branche della psicologia che si trovano al confine e la Filosofia può essere rappresentata dallo Stato Pontificio, obsoleto, inutile, ma con una tradizione millenaria e sempre, eternamente in mezzo ai coglioni. Quest’ultimo è uno Stato ballerino, a volte si schiera insieme alla Psicologia contro la Medicina, a volte le mette i bastoni fra le ruote e anch’essa la attacca per strapparle territori, condiziona indirettamente il destino di tutti gli altri con i suoi ragionamenti sull’epistemologia, ma in particolare alla povera Italia-Psicologia, perché è più debole e vicina. Inutile dire che anche all’interno della psicologia ci stanno i guelfi neri e i ghibellini, fazioni e staterelli che invece di restare con la psicologia, cercano di avvicinarsi il più possibile alle altre discipline, più forti e seducenti. I guelfi neri sono quei modelli psicologici che tendono verso la filosofia, i ghibellini i modelli con un’impronta più medicalistica-causale (comportamentismi per esempio).
Tralasciamo il discutibile pappardellone pseudo-storico e concludiamo.
La psicologia ha la più grande sfortuna di essere una scienza (con la minuscola) giovane e molto complessa. Se pensiamo a un livello di scientificità misurato su un continuum possiamo porla al centro fra Scienza strong e con tutti gli attributi e pseudo-scienza.
La cosa più importante per me non è tanto discutere sulla sua scientificità/non scientificità, scientifico può diventare dogmatico, ricordo che anche la Fisica ha avuto lotte interne, proprio perché teorie obsolete, ma ritenute intoccabili perché definite scientifiche. La Psicologia deve superare questo atteggiamento positivista che, in nome di una presunta scientificità, impedisce di rinnovarsi al suo interno. La psicologia, pur lasciando la possibilità di un rinnovo a livello della teoria, deve mantenere una sua solidità teorica e una certa sistematicità per distinguersi dalle discipline meno rigorose e che rischiano di confondersi con essa, la filosofia per esempio.

Ora che ho sparato la mia, invito gli altri a fornire puntualizzazioni. E/o a fornire critiche e insulti.