Casa Nemorense

Roma: servizi e attività. Guida ai servizi e alle imprese di Roma, mangiare, dormire divertirsi a roma

sabato, novembre 18, 2006

Foto del festino Nemorense



A beneficio di tutti gli assenti, pubblico qualche foto del festino nemorense.
Ringrazio per le stesse medesime il carissimo Marco maradona pelè gaucho juninho.
Ringrazio anche, con l'occasione, tutti i convenuti, i non convenuti, i monaci amanuensi del convento di san Tancredi Pascucci Martire, i giocatori buzzurri del milazzo calcio, il fornaio che sta qua sotto casa (detto, a ragion veduta, er monnezza e/o 'o zozzo) il quale ha fornito le squisite ma malsane pizzette, Marta per quel calzoncino così buono ma così pesante, Nello Cervo e Marta per la torta e il tiramisù, tutti per la fantastica stampante multifunzione, i vicini che non hanno rotto i coglioni e gli altri inquilini di casa nemorense, specie Robberto "er patatina che ti umilia" Guarino che, purtroppo, lascerà la casa a fine mese.

venerdì, novembre 17, 2006

Pensiamoci su.

L'influsso fancazzista di irtimiD sta corrompendo il mio animo di studente più o meno studioso.
Dovrei dedicarmi al libro di "Tecniche dell'intervista e del questionario", ma la cosa non mi alletta un granchè e preferisco dedicarmi a una lunga e superflua dissertazione pseudo-filosofica.
Ieri, dopo il mitico festino a casa Nemorense, mi sono fatto dare uno strappo da Kekko per prendere l'autobus.
Durante il tragitto, mentre il povero Kekko sperava inutilmente che le nostre discussioni finissero, così se ne poteva andare a dormire, gli occupanti dell'auto si sono dati a una di quelle piacevoli conversazioni intellettuali, favorita dal clima conviviale e dagli svariati ettolitri di spumante igurgitato.
La discussione è arrivata a colpire un tema che prima o poi ci coinvolgerà tutti in un modo o nell'altro: l'incontro con i filosofi. Inutile dire che, oltre a tutti i problemi che avremo collegati con la mancanza di lavoro, dovremo prima o poi imbatterci in un dibattito epocale contro uno studente, laureato o non, proveniente da un'altra facoltà. E allora saranno botte, specialmente quando lo studente in questione sarà un filosofo. Io penso che sarà con loro che dovremo discutere più spesso, perchè filosofia e psicologia sono sempre state in perenne competizione, la psicologia non è altro che una serpe che la filosofia si è covata in seno, fino a quando non c'è stata una rottura finalmente netta fra le due discipline.
Viene naturale pensare che l'erba del vicino è sempre più verde della tua. Noi psicologi invidiamo i fisici, pensiamo che loro stiano bene perchè hanno a che fare con fenomeni tangibili e hanno una solida tradizione epistemologica che li tiene uniti, mentre noi abbiamo a che fare con la mente umana, che è un elemento troppo complesso da poterci permettere di elaborare leggi generalizzabili a tutta l'umanità e gli psicologi delle varie scuole raramente sono d'accordo su metodi e teorie. Senz'altro questa è una bieca riduzione, perchè anche i fisici hanno i loro problemi: molti fenomeni sono tutt'altro che tangibili e la fisica ha subito più volte sconvoglimenti violenti all'interno di essa, ad esempio con la teoria della relatività e col principio di indeterminazione, tanto per menzionarne alcuni. Sicuramente anche i fisici proveranno invidia di altri e questi altri pure e così fino all'infinito.
Quello che sto per dire è un'opinione assolutamente personale e profondamente opinabile, decisamente influenzata dal mio alto coinvolgimento emozionale. Non mi stupirò se avete un'opinione diversa e non intendo criticarvi nel caso ce l'abbiate.
Il dramma di noi psicologi è che, oltre ad essere divisi all'interno della nostra stessa disciplina, dobbiamo litigare per la sopravvivenza con le altre scienze umane. I fisici non hanno questo tipo di problema perchè hanno un'area di studio ben delineata, di cui quasi solo loro si occupano. Solo un fisico può tenere un seminario sulla termodinamica perchè solo lui ha una competenza che glielo permette; se a uno psicologo venisse la folle di idea di tenere una lezione su quell'argomento verrebbe preso a pesci in faccia e a ragione.
Noi psicologi non godiamo dello stesso privilegio.
Qualunque idiota può parlare liberamente di costrutti psicologici, quindi gli psicologi non hanno la garanzia di una competenza esclusiva riconosciuta.
Prendiamo un argomento che può essere analizzato da uno psicologo: la scuola.
Lo stesso argomento può essere trattato praticamente da chiunque: da un sociologo, da una formatrice, da un insegnante, da un prete, da un filosofo anche da un ex-studente pluri-ripetente che si mette a parlare di quando si faceva le canne nel cortile ai tempi del liceo.
Non c'è niente che impedisca a uno di questi di invadere il campo di studio dello psicologo.
Per questo motivo io credo che la situazione di uno psicologo sia immensamente complicata. C'è una sorta di "guerra dei poveri" combattuta dagli studiosi di scienze umane che cercano di litigarsi la committenza.
Gli psicologi litigano con i sociologi, i sociologi litigano con i teologi, i teologi litigano con i formatori, i formatori litigano con i filosofi; e i "fortunati" studiosi di materie scientifiche, che possono fare già affidamento a lavori meglio retribuiti, se la ridono nel vederci litigare in questo modo.
Cosa devono fare i poveri psicologi?
Lottare. Difendere il proprio campo di competenza a suon di calci e sputi, cercare di compattare i ranghi quando possibile e cercare di prendere le distanza da quegli psicologi deficenti che cercano di banalizzare la psicologia o si improvvisano un po' maestrine, un po' filosofi.
Dobbiamo imparare a diventare versatili, flessibili, senza pretendere che il cliente accetti in blocco un pacchetto di servizi che non ritiene utile. Dobbiamo conoscere i nostri nemici e imparare da loro: imparare dai sociologi a evitare di considare la mente dell'essere umano come un elemento acontestualizzato; imparare dai formatori a gestire gruppi e lavorare nelle scuole senza fare figuracce; imparare dai filosofi a gestire un confronto dialettico.
Ovvio che fra il dire e il fare c'è in mezzo il mare, ma spero di aver reso l'idea: io penso (e questo significa che è un pensiero mio e forse solo mio) che filosofi, formatori, teologi, sociologi e co. siano concorrenti e quindi, nostri nemici.
E noi dobbiamo conoscerli, dobbiamo imparare da loro, dobbiamo essere aperti a uno scambio di conoscenze e informazioni. Così poi li possiamo massacrare.

mercoledì, novembre 15, 2006

Operazione Torta


Domani sarà il giorno X, il mio compleanno...
E' già tutto preparato: nel mio portafogli ci sono dei potenziali bucatini all'amatriciana, delle potenziali birre fredde e dei potenziali pacchetti di patatine, il tutto sottoforma di banconote di corso legale in europa (gli "euro" o "euri" per intenderci).
Ma pochi minuti fa, su suggeriemento dell'autopoietico, un'illuminazione mi ha fatto rabbrividire lungo tutta la schiena e anche più giù: lungo tutta la schiena dell'inquilino del piano di sotto!

LA TORTA!!!!!!

Ebbene sì, il complenanno rischia di saltare o per uno stupido ammasso di sacarosio molto ma molto saporito.
Ho chiamato il pirla dell'olio bertolli, ma mi ha detto che di torte non si occupa più da quando gli è morto il gatto per indigestione di saint-honorè.

Mi vedo quindi costretto a lanciare un concorso:
Chi porta una torta può venire alla festa, chi avrà portato la torta più buona vincerà il permesso di imbucare altre 3 persone che comunque aspetteranno sul pianerottolo finchè non avremo deciso quale è la torta più buona.

A tutti coloro che mi conoscono, non mi conoscono, mi amano, mi odiano o semplicemente mi snobbano: siete invitati lo stesso, basta ke avvertite con una mail o con un sms perchè sono un gran casinista e non ho la più vaga idea di chi verrà domani....
comunque l'appuntamento è a casa nemorense alle 19e30 per chi viene a cena e alle 22 e fateunpocomecazzovepare per chi viene solo per il dopocena, cioè nessuno perchè alle 21 chiudiamo i cancelli.

PS: come raggiungerci.
da qualsiasi parte d'italia: entrate in autostrada, seguire le indicazioni per Roma, uscire al casello di roma est e chiedere al casellante se state andando bene per roma, ui vi dirà "si", voi direte "bene".
Il resto è talmente semplice che non sto qui a spiegarvelo: casa Nemorense è talmente conosciuta che vi basterà chiedere a un qualsiasi barbone incontrato per strada per beccarvi un bel "vaffa"!

Single si nasce sfigati si diventa


La foto sopra riportata mostra un soggetto di sesso maschile dopo otto giorni interi passati chiuso in casa senza uscire. I nostri ricercatori vogliono capire se l’essere umano è in grado di trascorrere lunghe quantità di tempo senza accoppiarsi. Era stato fatto un primo esperimento con lo stesso soggetto che consisteva nel tenerlo chiuso in casa per un mese senza uscire e completamente solo. Il soggetto aveva sopportato la solitudine senza nessun problema ed è riuscito a mantenere intatte tutte le sue capacità psico-fisiche. Il team Nemorense era rimasto spiazzato dal risultato che mostrava una predisposizione dell’uomo che lo vedeva come un animale prettamente anti-sociale e individualista. Non sicuri dell’esito dell’esperimento e consci delle terribili conseguenze sociali derivanti da una sua pubblicazione (l’intera umanità che decide di smettere di riprodursi perché è meglio vivere da singles!), abbiamo deciso di fare un altro esperimento. Abbiamo voluto ottenere un controllo maggiore sulle variabili indipendenti: abbiamo rimosso dalla casa il computer e il telefono, abbiamo privato il soggetto dei libri e delle videocassette della videoteca, lasciandogli di che cibarsi, più il televisore, il videoregistratore, una cassetta con puntate registrate de “La pupa e il secchione” e quella di “Bravehearth”. Il soggetto dovrà resistere stando solo in casa per dieci giorni.
Abbiamo anche lasciato un diario sul quale il soggetto ha appuntato qualche frase ogni giorno.
Giorno 1. Che pizza stare in casa! Meno male che mi pagano per questa cosa! Almeno mi hanno lasciato con un film decente. Prendi nota: “La pupa e il secchione” non lo guardo neanche se crepo!
Giorno 2. Inizio a pentirmi di aver accettato questo lavoro, temo che quando uscirò di qui sarò ingrassato perché a volte mangio più che altro per passare il tempo.
Giorno 3. Ho battuto il record! Ho appena visto per la cinquantesima volta “Bravehearth”! Ora so tutte le battute del film, compresi gli stacchi pubblicitari. Sta iniziando a darmi la nausea.
Giorno 4. Ho distrutto “Braveheart” lanciandolo sul muro. Non lo reggo più!
Giorno 5. Mi sono visto “La pupa e il secchione”! Ho infranto la mia promessa! Il brutto è che me la sono visto tutto! Non devo farlo più, stasera distruggo pure quello!
Giorno 6. AIUUUUUUUUTOOOOOOOOOOOOOOO! Tiratemi fuori di qui!
Gorno 7 Papè Satan Papè Satan Aleppe!
Ghiorrnnnno 8 gafjsegbjfgsujfhnksuhfrkjh mfjhfuyewkhdfuiheusxhkehdfukufidfkletc cacca popò pipì puzzi!
Abbiamo recuperato il soggetto prima del previsto sorprendendolo mentre cercava di unire inutilmente i pezzi della cassetta rotta de “La pupa e il secchione”. Nonostante i chiari segni di cedimento psichico almeno ha visto il reality una sola volta, evitando così di subire danni al cervello permanenti.
Il risultato dell’esperimento, con buona pace del soggetto, sembra acclimatare le nostre supposizioni: va bene essere singles, ma se non hai un buon computer e qualche film fatto come si deve, è meglio che ti cerchi una ragazza!

lunedì, novembre 13, 2006

L'Aurelio: Ma che nome è????