Casa Nemorense

Roma: servizi e attività. Guida ai servizi e alle imprese di Roma, mangiare, dormire divertirsi a roma

venerdì, novembre 16, 2007

21N (ventunenne)




Scusate il ritardo... da oggi ho 21 anni pure io, come Francesco Fiorello nel 1451.

AHAHAHAHAH!

giovedì, novembre 15, 2007

L'Edipo di Sofocle con l'Analisi della Domanda

Tutti conosciamo la celeberrima tragedia di Sofocle. Non tutti hanno però sentito parlare dell’opera che narra le vicende di suo cugino Ergaliofistelione da Rodi. Questo fu un pioniere del modello carliano che cercò di risolvere l’enigma della sfinge. Purtroppo non riuscì a costruire una proposta di intervento psicologico perché la sfinge era troppo coinvolta nel suo agito emozionale di distruggere la città di Tebe. Edipo fu solo più fortunato e risolse la faccenda.
(Entra Ergaliofistelione. La sfinge è accucciata e pronta per fargli l’enigma.)

Sfinge: Ora tocca a te, viandante. Sai tu quale sia quella creatura mostruosa che cammina con quattro gambe all'alba, e poi con due alla metà della sua giornata e infine con tre, verso sera? La rupe è qui a destra, addio.
Ergaliofistelione da Rodi: Buongiorno signora Sfinge. Innanzitutto vorrei presentarmi per seguire le regole di una civile presentazione. Io sono Ergaliofistelione da Rodi, piacere di conoscerla, con chi ho il piacere di parlare?
Sfinge: Tu sai chi sono, altrimenti non saresti venuto a rispondere al mio enigma. Dimmi dunque, sai tu quale sia quella creatura mostruosa che cammina con quattro gambe all'alba, e poi con due alla metà della sua giornata e infine con tre, verso sera?
E: Certo che so chi è lei, ma converrà che ci troviamo all’interno di un setting duale nel quale, prima di iniziare il nostro lavoro psicologico dovremmo muoverci all’interno delle più elementari regole del gioco che caratterizzano le buone maniere.
S: Tu sei qui solo per rispondere al mio quesito! Rispondi viandante, io faccio le domande , non tu!
E: Lei sta agendo la neoemozione del pretendere: in nome della sua bella presenza, con tanto di alucce e corpo mitologico crede di poter mettere a massa quelle essenziali componenti sulle quali si basa una relazione civile. Dà per scontata la sua identità in nome della sua fama ed esercita il suo potere in base al suo essere una creatura portentosa in cima ad un dirupo. Deve sapere, che comportandosi così, fa andare me e i poveri tebani nelle peste!
S: Ascolta omuncolo! Tu sei qui per rispondere alle mie domande!
E: E io sto analizzando le fantasie sottese a questo suo modo di porre la domanda! Ad esempio, il suo modo di stare nella relazione è espresso anche dal comportamento non verbale. Lei sta comoda comoda e poggia il corpo in cima a quella bella colonna, mentre io non ho nemmeno una sedia! Non le sembra ironico di come la sua postura, da seduta, esprima una forma di passività nello stare nelle relazioni con gli altri.
S: Basta! Devi solo rispondere alla mia domanda!
E: Vede come continua ad arroccarsi su questo suo modo stare in una relazione, esaurendola perché intende ridurla a una semplice relazione basata sulla domanda e la risposta, senza fermarsi a pensare sulle modalità implicite su questo modo di porsi con l’altro? Insomma, lei si trova in cima a questa montagna e la gente non viene tanto spesso, visto che la continua a minacciare di buttarla giù dal dirupo (altra modalità relazionale sulla quale varrebbe la pena di creare un pensiero). Con tutto il tempo che ha a disposizione perché non si mette a meditare su questo suo agito emozionale?
S: Io sono stata creata per fare le domande, voi per rispondere o perire nel tentativo!
E: Ecco, non vede come continua a fare riferimento a questa sua presunta concezione dei ruoli? Lei fa solo domande e noi dobbiamo rispondere in base al ruolo degli dei? Questa è una gestione del potere incompetente basato solo sulla continuazione di esso, senza possibilità di negoziazione di significati. Proprio com’è successo l’altra sera, stavo a cena con Leonida e Serse e a un certo punto i due si sono messi a discutere sull’origine della parola fancylos, dato che il dizionario etimologico ancora non l’hanno inventato perché non è stato inventato manco il dizionario. A un certo punto loro non si sono trovati d’accordo, Serse ha cominciato a gridare LEI NON SA CHI SONO IO! QUESTA E’ BLASFEMIA! e Leonida s’è messo a gridare QUESTA E’ SPARTA! e s’è messo a far finta di suonare una chitarra elettrica a fare un pezzo metal (che non ho idea di cosa siano). Vede? Questo è un classico esempio di relazione gestita in nome di agiti emozionali che non permettono la creazione di un pensiero sulla relazione.
S: Basta! Vattene via, prima che ti uccida. Non ho nemmeno voglia di prenderti e buttarti di sotto! Vattene via e torna a Tebe, così staranno ancora peggio di quanto stanno ora, se vai da loro!
E: Me ne vado me ne vado….perle ai porci…

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